Prima ancora della fine della guerra, con l’inizio della liberazione, le pubbliche assistenze che erano state sciolte o inglobate dal fascismo cercarono di tornare autonome. Siena, La Spezia, Firenze, Livorno, Torino, Parma, Padova: tante le pubbliche assistenze che durante l’occupazione tedesca videro molti soci e militi delle pubbliche assistenze coinvolti nella lotta partigiana. Il 28 luglio 1946 a La Spezia furono 53 pubbliche assistenze che fecero risorgetela Federazione nazionale Pubbliche Assistenze. Il primo atto fu la protesta «contro tutte le ingiustizie compiute dal passato regime» e fu chiesto al governo, il primo dell’Italia repubblicana, di abrogare il decreto del 1930 in virtù del quale vennero sciolte le pubbliche assistenze e private dei loro beni.
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